In canoa sul Tirino

Qualche anno fa una mia amica mi invitò ad un’uscita in canoa sul Tirino. Non era la prima volta, ma ero molto emozionata all’idea di vivere questa esperienza su un fiume… che risalimmo fino ad una delle sorgenti. Immediatamente rimasi colpita dalla limpidezza e dal colore dell’acqua, immersi nella natura e circondati dalle montagne più alte degli Appennini. L’accompagnatore, di cui ricordo lo sguardo, la passione, ma purtroppo non più il nome, durante la lenta risalita controcorrente ci guidò nella conoscenza delle meraviglie e curiosità del luogo. Tra queste scoprii che la valle del Tirino è stata abitata da grandi Civiltà, custodi di preziose testimonianze come il Guerriero di Capestrano;
che le sue fertili pianure raccontano la storia di popoli laboriosi e produttivi che ci hanno lasciato testimonianze storiche uniche come l’antica chiesa di San Pietro ad Oratorium;
che il Tirino è considerato uno dei fiumi più limpidi e puliti d’Italia;
che ha 3 sorgenti, da cui il nome Tirino che deriva dal greco ”tritano”, triplice sorgente appunto;
che ha una temperatura di circa 11 gradi. E dopo questa “fresca” informazione ci invitò (o sfidó?) ad immergerci. I primi minuti furono un vero shock. Improvvisamente non sentivo più diverse parti del corpo. Ma ben presto la sensazione di disagio lasciò il posto ad un senso di tonificante benessere. Eravamo alla sorgente. La guida ci disse che era il punto ideale per assaggiare l’acqua. Certo, più volte in montagna mi capita di bere l’acqua di fonte, ma era la prima volta che lo facevo stando tutta totalmente immersa. Ma le sorprese non erano ancora finite. La guida raccolse un’erba e ce la consegnò, presentandola come sedanina d’acqua, una pianta autoctona che vive totalmente sommersa. A quel punto risalimmo sulle canoe e quasi senza sforzo, spinti dalla corrente, tornammo in poco tempo al punto di partenza. Ciliegina sulla torta di quella splendida giornata fu un buonissimo pranzo a base di gamberi di fiume consumato in un ristorante lì vicino. Sai com’è, dovevamo recuperare le energie spese 😆.

Roberta

Per molte delle foto fornite ringraziamo Franco di Carlo de Coop. “Il Bosso”.